Gli strumenti del potatore

Come abbiamo visto in un post precedente, potare è una delle operazioni cruciali per ottenere alla fine un vino di alta qualità. Perchè la potatura sia efficace però, è necessario saperla svolgere a regola d’arte e nel momento dell’anno più corretto.

Poiché è un’operazione manuale, dopo gli strumenti più utilizzati sono le forbici da potatura o cesoie molto robuste, che funzionano come le classici forbici che usiamo per tagliare la carta: sono a doppia lama, una tagliente e battente e devono essere ben affilate e di un ottimo acciaio, perchè il taglio dev’essere netto, pulito, senza sfilacciature. Purtroppo dopo molte ore di potatura, è facile ritrovarsi con la mano stanca e dolorante: per questo negli ultimi anni si stanno diffondendo sempre di più le forbici a batteria ed elettriche. In entrambi i casi si riesce a lavorare per molto ore senza eccessiva fatica. Il seghetto da potatura è un altro attrezzo, ma si usa raramente: è utile per fare un taglio grosso, ma questo tipo di taglio va limitato il più possibile. Più grande è il taglio infatti, più acqua entra dalla ferita, e l’umidità è l’ambiente ideale per lo sviluppo di malattie fungine. (2-continua)