W Santa Lucia

Racconta un'antica leggenda veronese che verso il 1200 scoppiò a Verona una brutta epidemia: una malattia colpiva in particolare gli occhi dei bambini. Le conoscenze mediche del tempo e i suoi rimedi non potevano fare nulla per guarirli, perciò ad un certo punto i genitori decisero di compiere un pellegrinaggio a piedi scalzi, per penitenza, per  chiedere la grazia alla Santa degli occhi, Santa Lucia, appunto, una martire siciliana vissuta tra il II e il III secolo. A Verona c’era solo una chiesa dedicata anche questa Santa, la Chiesa di S.Agnese, che sorgeva dove oggi c’è Palazzo Barbieri, la sede del Comune. Era inverno, tutti erano pronti a partire, ma i bambini non volevano uscire di casa, affrontando il freddo e la notte per andare a chiedere aiuto a S.Lucia. Per convincerli, i genitori dissero loro che se fossero andati a pregare con loro, la Santa avrebbe portato loro dei doni. A quel punto i bambini accettarono, e S.Lucia fece la grazia: l'epidemia cessò e il giorno successivo tutti i bambini trovarono dei regali. Da quel giorno, il 13 dicembre è il giorno dei doni: da tanti secoli li porta S.Lucia, a cavallo di un asinello e scortata da un fido aiutante, il suo  Gastaldo. E la sera prima, i bambini preparano un piatto con del cibo per la Santa e Gastaldo, con la speranza di veder esauditi i desideri espressi nella loro letterina, imbucata almeno un mese prima…

Una curiosità: considerata la Santa protettrice della vista (e degli oculisti), Santa Lucia viene spesso ritratta con gli occhi in mano, o su un piatto. E’ un’allusione al significato del suo nome: “lux”, cioè luce.