Castagne

(Ph. credits: jackmac34)

Una volta la chiamavano “il pane dei poveri” o “il cereale che cresce sull’albero”. L’umile castagna, il frutto simbolo dell’autunno, in passato sfamava la gente perchè è ricca di  amido, fibre, vitamine, ferro, potassio e sali minerali.

Tutti elementi che aiutano a mantenere sotto controllo il colesterolo nel sangue e a proteggere l’apparato gastrointestinale da numerose patologie. La cosa più importante però è che la castagna sazia molto: per questo quando i tempi erano difficili e il pane di farina bianca era un lusso per pochi, quello fatto con la farina di castagne riusciva a dare nutrimento senza rinunciare al gusto. Nella nostra provincia sono famose le grosse castagne di San Zeno di Montagna, i marroni, ai quali ogni anno viene dedicata la famosa Festa del Marrone del San Zeno DOP e la Mostra Mercato.

La castagna può essere consumata in molti modi diversi: ridotta in farina, può diventare come già detto pane, pasta, perfino polenta, ma può essere anche bollita, arrostita in forno o sul camino. Quest’ultimo è forse il modo più tradizionale e suggestivo: a chi non piacciono le caldarroste? Però sarebbe un peccato consumarle da sole: noi consigliamo di abbinarle al nostro Veneto IGT Passito Roso “Ismaero”, un vino importante ma carezzevole, un blend di uve locali e internazionali che si fa apprezzare facilmente.