L'alfabeto della vendemmia- 3

Vinacce

Ultima parte del nostro alfabeto della vendemmia

N come nonni. La vendemmia è spesso un’occasione per vedere al lavoro l’intera famiglia. E non è raro che anche i nonni più in gamba diano una mano  a tirar giù i grappoli

P come profumi: in questi giorni l’aria in Valpolicella è piena dei profumi dell’autunno, primo tra tutti quello dei mosti.

Q come qualità. Al pari della quantità, cambia ogni anno. Quest’anno come detto altre volte le vigne hanno sofferto il caldo e la sete, ma non le malattie, per fortuna, per questo le uve si presentano in ottimo stato. Ne avremo un po’ meno, ma i vini che usciranno saranno all’altezza della loro fama.

R come riposo. E’ così che in Valpolicella si definisce l’appassimento: il riposo delle uve. Un sonno lungo 100-120 giorni, durante i quali i grappoli perdono fino al 30% di acqua, e nel frattempo concentrano sostanze e si trasformano.

S come selezione. La nostra azienda è famosa per i suoi rossi strutturati, le uve delle quali fanno appassimenti più o meno lunghi. Per questo la scelta dei grappoli da portare in fruttaio viene fatta già durante la raccolta, eseguita interamente a mano: per fare una buona selezione servono molta esperienza e mano ferma ma leggera.  

T come tannini. Sono dei composti polifenolici presenti sia nella buccia delle uve che nei vinaccioli, e anche nel legno delle botti. I tannini hanno molte proprietà, e una di queste è l’astringenza. E’ quella sensazione un po’ allappante che si prova quando si mangia, per esempio, un caco poco maturo.

U come uva: è la protagonista assoluta di queste giornate. Appesa sulle vigne, sdraiata in cassetta o messa nei bis, dentro e fuori le cantine.

V come vinacce: sono le bucce dell’uva ormai schiacciate e ben spremute, come si presentano alla fine della vinificazione: quasi asciutte. Solitamente si usano per fare la grappa, ma hanno moltissimi altri usi. Dell’uva non si butta via nulla. (3- fine)