I falsi miti del vino - seconda parte

“Il vino fa ingrassare”, “Solo i vini rossi possono invecchiare, quelli bianchi bisogna berli subito” “I solfiti nel vino fanno male, meglio bere i vini naturali che non li hanno”…

Eccetera. Come dicevamo nel post precedente, il mondo del vino è pieno di false credenze, di convinzioni prive di fondamento, perciò vediamo di sfatare qualche altro mito.

Dei solfiti del vino abbiamo già parlato nel primo post: qui aggiungiamo un altro dettaglio, e cioè il fatto che i solfiti sono un prodotto naturale del metabolismo dei lieviti. Quindi anche i cosiddetti “vini naturali” non sono mai totalmente privi di solfiti. Per quanto pochi, tutti i vini hanno solfiti; i “vini senza solfiti” in senso assoluto non esistono.

I vini invecchiati sono i migliori. In realtà, non tutti i vini rossi sono adatti all’invecchiamento, così come non è vero che i vini bianchi non possono invecchiare. Dipende dal vitigno di partenza, e dal tipo di vino, da come è stato fatto: ci sono vini che nascono per essere consumati velocemente, e altri che possono restare molti anni in cantina senza alcun danno, anzi migliorando. E possono essere sia bianchi che rossi.

Se il vino non ha il tappo in sughero, non è di qualità. Questa convinzione è figlia  del secolo scorso, di un’epoca in cui la maggior parte dei produttori di vino erano più attenti alla quantità che alla qualità, e preferivano usare altre chiusure, come il tappo corona, perché erano più economici di quelli  in sughero. Così anche il povero tappo corona è diventato sinonimo di vino di scarsa qualità, mentre si tratta di una chiusura eccellente per certe tipologie di vino. Oggi la scelta della chiusura dipende dal tipo di vino, e dalla “vita” più o meno lunga che il produttore prevede che abbia prima che venga consumato. Per questo un ottimo vino può essere tappato anche con un semplice tappo a vite (screwcup), che in genere viene scelto per evitare qualsiasi rischio di “odore di tappo” da cui può essere afflitto il tradizionale tappo in sughero. In conclusione, non bisogna credere a tutto quello che si dice del vino: la cosa migliore è sempre verificare la fondatezza dell’ informazione, chiedendo direttamente ad un produttore, un enologo o un sommelier.