Renga e Scopetòn

Sardine alla griglia (foto Pixabay)

Siamo ormai entrati in Quaresima, e in passato questo periodo per noi veronesi (e Veneti in generale) era sinonimo, in particolare, di cucina di magro. Renga e scopetòn erano i pesci più utilizzati, persino dalle famiglie più povere, perchè erano alla portata di tutte le tasche e si potevano conservare facilmente anche in mancanza del frigorifero.

Per noi Veronesi, la Festa della Renga che ancora oggi si celebra a Parona era ed è un appuntamento a cui non si può mancare. Il giorno delle Ceneri, primo giorno di Quaresima, ci si ritrova alle porte di Verona per gustare un piatto di renga (aringa) con polenta brustolassero, godendo così con alcune maschere del nostro Bacanal del Gnoco le ultime ore di un Carnevale ormai terminato. Nella nostra pagina Facebook spieghiamo come è nata questa ricorrenza che ormai richiama gente anche da paesi limitrofi, non solo da Verona.

La Renga è l’aringa atlantica; una volta era considerato “mangiare da poveri” oggi è tenuto invece in grande considerazione, perchè è un pesce azzurro, dunque ricco dei famosi Omega 3, i grassi polinsaturi che fanno bene alla salute. Si può mangiare sotto sale come aperitivo, oppure saltata in padella, o marinata, o alla griglia.

Anche lo Scopetòn arriva dai freddi mari del Nord, ed è una sardella, cioè una sardina bella grossa: come l’aringa, si può consumare sotto sale. I vini che possiamo accostare a questi piatti devono accompagnare il sapore del pesce, senza coprirlo, ma aiutando piuttosto a pulire la bocca come il Rossomalino, o, se si vuole osare un accostamento insolito, il nostro bianco più strutturato: la Ferna.

Elisabetta Tosi